Codice dei Contratti Pubblici rappresenta la colonna portante per tutti gli appalti pubblici in Italia.
Approvato con il D.Lgs. 36/2023, ha segnato una svolta nella gestione dei contratti pubblici, puntando su semplificazione, digitalizzazione, trasparenza e valorizzazione delle competenze professionali. Tuttavia, le riforme non si sono fermate lì.
Dal 1° gennaio 2025 diventano operative importanti modifiche introdotte dal Decreto Correttivo 209/2024 e dal DL Infrastrutture 73/2025. In questo articolo vedremo cosa cambia davvero per tecnici, imprese e stazioni appaltanti.
Il Codice Appalti 2023: una riforma strutturale
Il nuovo Codice, pubblicato il 31 marzo 2023, è entrato in vigore il 1° aprile dello stesso anno, con piena efficacia dal 1° luglio 2023. La riforma ha avuto come obiettivi:
- digitalizzazione integrale del ciclo di vita del contratto pubblico
- riduzione della burocrazia
- responsabilizzazione delle stazioni appaltanti
- trasparenza nei confronti dei cittadini e degli operatori economici
- valorizzazione delle competenze professionali nel settore tecnico e amministrativo
La logica del nuovo impianto si fonda su quattro principi guida: risultato, fiducia, accesso al mercato e trasparenza.
Cosa cambia dal 2025: Decreto Correttivo e DL Infrastrutture
Il D.Lgs. 209/2024, pubblicato il 31 dicembre 2024, introduce disposizioni integrative e correttive al Codice. Il DL Infrastrutture 73/2025, convertito nella legge 105/2025, rafforza ulteriormente il quadro normativo.
Vediamo nel dettaglio le principali novità operative che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025.
1. Digitalizzazione completa degli appalti
Dal 2025 diventa obbligatorio gestire ogni fase degli appalti pubblici in modalità digitale. Questo significa:
- utilizzo della Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici
- uso del Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico
- tracciabilità informatica dell’intero iter di gara
- adozione di piattaforme certificate e interoperabili
Le stazioni appaltanti e gli operatori dovranno adeguarsi a una logica completamente digitale, che impone nuove competenze, soprattutto per tecnici e funzionari.
2. Qualificazione obbligatoria delle stazioni appaltanti anche per la fase esecutiva
Il correttivo 2024 estende l’obbligo di qualificazione non solo alla fase di affidamento, ma anche a quella di esecuzione del contratto. Le stazioni appaltanti dovranno dimostrare di avere:
- personale tecnico adeguato
- sistemi di controllo interno efficaci
- esperienza nella gestione di appalti simili
Questa novità apre nuovi spazi occupazionali per RUP, direttori lavori, collaudatori e tecnici esperti.
3. Revisione prezzi automatica e trasparente
Per proteggere le imprese dalle fluttuazioni di mercato, dal 2025 sarà pienamente operativo il nuovo sistema di revisione automatica dei prezzi:
- pubblicazione periodica di indici ISTAT ufficiali
- applicazione obbligatoria delle formule previste
- esclusione di qualsiasi revisione “al ribasso” fino al 31 dicembre 2025
Questo meccanismo rafforza l’equilibrio contrattuale e tutela soprattutto le PMI.
4. Criteri premiali e penali più stringenti
Dal 2025 il sistema dei punteggi negli appalti pubblici sarà sempre più legato alla reputazione dell’operatore economico:
- affidabilità, rispetto dei tempi, qualità delle prestazioni
- tracciamento delle performance nei contratti precedenti
- possibilità di aumentare il punteggio tecnico nelle gare future
In parallelo, chi accumula penali superiori al 2% dell’importo contrattuale potrà essere considerato non affidabile.
5. Equo compenso per i progettisti
Una delle novità più attese: il principio dell’equo compenso diventa finalmente operativo anche negli appalti pubblici. Le stazioni appaltanti non potranno più bandire gare sotto le soglie tariffarie minime, tutelando così:
- architetti
- ingegneri
- geometri
- altri tecnici coinvolti nella progettazione
Si tratta di un importante passo avanti per la dignità professionale nel settore tecnico.
6. Incentivi alle funzioni tecniche
Il DL Infrastrutture 73/2025 introduce nuove regole sugli incentivi economici destinati ai tecnici delle pubbliche amministrazioni. Le principali novità:
- inclusione dei dirigenti tra i beneficiari
- obbligo di decurtazione in caso di ritardi o scostamenti economici
- maggiore trasparenza nella distribuzione degli incentivi
Per chi opera come RUP, direttore dei lavori o collaudatore, si tratta di una valorizzazione concreta del proprio ruolo.
7. Anticipazione dei corrispettivi nella progettazione
Per favorire la partecipazione dei professionisti, soprattutto giovani o indipendenti, le stazioni appaltanti potranno anticipare il pagamento dei corrispettivi per la progettazione. Questo elimina un ostacolo molto sentito da chi non dispone di grandi risorse economiche iniziali.
8. Semplificazioni per CAM e SOA
Il correttivo interviene anche su:
- Criteri Ambientali Minimi (CAM): viene alleggerito l’obbligo per gare di modesto importo
- Certificazione SOA: semplificati i requisiti per categorie meno complesse
Questo rende più accessibile la partecipazione alle gare da parte di piccole e medie imprese.
9. Nuove responsabilità per i tecnici
Chi lavora nel settore tecnico, sia nel pubblico che nel privato, dovrà adeguarsi rapidamente alle nuove richieste normative. In particolare:
- conoscenza dei sistemi digitali e delle piattaforme telematiche
- gestione dei fascicoli digitali e dei documenti interoperabili
- capacità di monitorare costi, tempi e qualità in fase esecutiva
- aggiornamento costante su CAM, equo compenso, revisione prezzi
Si tratta di una trasformazione culturale prima ancora che normativa.
10. La formazione come leva di competitività
L’unico modo per restare al passo con il nuovo Codice è formarsi. La transizione digitale, la complessità normativa e la nuova centralità del ruolo tecnico richiedono:
- corsi di aggiornamento su digitalizzazione e normativa appalti
- formazione per RUP e funzionari pubblici
- percorsi dedicati a progettisti, collaudatori, imprese e stazioni appaltanti
Investire in competenze oggi significa competere meglio domani.
Conclusioni
Il Codice Appalti 2023 rappresenta una base solida per il futuro. Le modifiche operative introdotte dal Decreto Correttivo 2024 e dal DL Infrastrutture 2025, attive dal 1° gennaio 2025, impongono un cambio di passo per tutto il sistema degli appalti pubblici.
Chi saprà anticipare il cambiamento, formandosi e qualificandosi, potrà cogliere nuove opportunità professionali e di crescita economica.
Se sei un tecnico, un RUP, un funzionario o un’impresa che lavora negli appalti pubblici, questo è il momento giusto per aggiornarti.